Hai riscontrato una differenza, in negativo, tra il valore di quanto hai venduto e ciò che effettivamente hai incassato? In questi momenti, quello che devi affrontare è un ammanco di cassa.
Come gestire l’ammanco di cassa senza che diventi un costo vero e proprio per l’azienda?
In questo articolo ti diamo alcuni consigli su come individuare le cause dell’ammanco di cassa, su come contabilizzarlo e, infine, su come poterlo evitare.
Cos’è l’ammanco di cassa?
Secondo la risoluzione 54/E 2010 dell’Agenzia delle Entrate, l’ammanco di cassa, definito anche insussistenza passiva, è la differenza tra i valori disponibili in cassa e le corrispondenti rilevazioni contabili.
In altre parole, la liquidità incassata in un determinato intervallo di tempo è inferiore rispetto a quella contabilizzata.
Facciamo un esempio.
Nella grande distribuzione, settore particolarmente sottoposto alle insussistenze passive, il verificarsi dell’ammanco di cassa è riconducibile a circostanze quotidiane come:
- arrotondamenti concessi dall’operatore per mancanza di spiccioli dopo l’emissione dello scontrino;
- errori commessi dal dipendente nel maneggiare i valori in cassa, come nell’eventualità di un resto dato in misura superiore al dovuto o nell’emissione di uno scontrino sbagliato;
- furti compiuti dai dipendenti.
Ma nel caso di una piccola-media impresa?
Come gestire l’ammanco di cassa
Quando l’azienda non ha un contatto diretto con il pubblico, differentemente dalla GDO, l’ammanco di cassa si palesa al momento della redazione del bilancio.
Il primo passo da compiere prevede la dichiarazione dell’ammanco, avendo cura di rispettare i principi di redazione del bilancio stesso e della risoluzione AdE 54/E/2010, precedentemente citata.
Affinché le insufficienze passive vengano registrate come costo e risultino dunque deducibili – ovvero restituibili con la dichiarazione dei redditi -, devono soddisfare i criteri previsti in materia dalla legge italiana.
In sintesi, l’ammanco dovrà rientrare in una delle seguenti categorie:
- fisiologico;
- inevitabile;
- connaturato all’attività.
E dovrà inoltre essere dichiarato su un verbale ad hoc, firmato dal responsabile dei controlli interni aziendali.
Come evitare gli ammanchi di cassa?
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